La Camera ha approvato, con 138 sì, 92 no e 10 astenuti, il disegno di legge volto a introdurre sanzioni più severe per chi deturpa o danneggia beni culturali e paesaggistici.
Il provvedimento, voluto dal governo in seguito alle insistenti proteste per il clima degli ultimi tempi, era già stato proposto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ed era già stato ratificato, come decreto, dal Senato l'11 luglio 2023.
La legge prevede una sanzione amministrativa dai 20.000 euro ai 60.000 euro per chiunque causi la distruzione, dispersione, deterioramento o renda inutilizzabili o non fruibili beni culturali o paesaggistici, sia di proprietà propria che altrui.
Introdotta inoltre una sanzione amministrativa da 10.000 euro a 40.000 euro per chi deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici, o destina tali beni a un utilizzo pregiudizievole per la loro conservazione o integrità, o ad un utilizzo incompatibile con il loro carattere storico o artistico.
Il disegno di legge include anche una fattispecie aggravata, con pene raddoppiate, per chi deturpa o imbratta beni mobili o immobili altrui durante manifestazioni in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Sono previste sanzioni specifiche, come la reclusione da 1 a 6 mesi o una multa da 300 a 1.000 euro, per coloro che danneggiano teche, custodie e altre strutture destinate all'esposizione, protezione e conservazione di beni culturali in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi pubblici.
Questo il commento del ministro Sangiuliano: "Chi compie atti vandalici contro l'arte e i monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell'umanità, deve essere consapevole che ne risponderà direttamente dal punto di vista patrimoniale". Ha inoltre sottolineato l'importanza di preservare l'arte in quanto parte integrante del paesaggio e dell'identità urbana.
